Histori Italiane

21/12/2009 16:04

 "Avrei voluto che ogni impronta restasse iscitta sul mio corpo,che ogni carezza impedisse alla putrefazione di impadronirsi di te.Lottavo contro l'impossibile.Ero vinta perchè tu eri vinto,ma tu igoravi la tua disfata"(Anne Philipe,Le temps d'un soupir)


Credo di scriverle una lettera strana,ma mi è uscita di getto e senza ripensamenti gliela mando.
"Su cio di cui non si puo parlare si deve tacere"
Mi sto interogando da qualche tempo sul perche del dolore e se sia meglio parlarne o meglio tacerne.
Cosi intenso lo sperimento per la prima volta e mi rivolgo a Lei.
Perche si soffra non lo so.Credo che nella vita animale l'umo sia un eccezione.Il tormento lungo ed estenuante dubito che esista in altre specie : o passa e si soppravive,o non passa e si muore.Mi sembra tutto più "umano".
anche perche noi umani oltre al dolore fisico-motivato razionalmente-abbiamo il bagaglio dei mali spirituali,i mali del "anima".In questa seconda categoria del dolore-benche le origini cambino da persona a persona-tutto in definitiva sfocia in una grande e banale parola-contenitore:Depressione(o pare nel suo opposto:ciclotimia).
Spesso la causa è un lutto grave,come la perdita della persona amata,cosi leggo.Credo si tratti della difficolta di accettare la realtà priva di quella grande presenza che prima la riempiva.Qundi non si capiscono più i fini,i confini e gli orizzonti.Mi ricorda una vecchia lettura si Sartre(La nausea).La vita prosegue,fluisce.ma tutto in una volta rimane solo l'azione esteriore del vivere,senza il suo contenuto immateriale:Il perchè e a quale scopo?
A me è successo per la perdita dell'essere amato.L'essere con il quale avevo creato tanti sogni,tanti programi,alcuni vicini-alcuni lontani.
I più lontani nello spazio e nel tempo e li avevammo collocati a Nord del futuro.Rocordi dei sogni.Ora la nell isola a Nord del futuro,dovro andarci davvero,se solo voglio provare a ritrovarla.
Perche qusto e ormai l'unico scopo della mia vita:ritrovarla un giorno.Nel fratempo,in gran freta,finche c'è tempo devo realizare i programmi oramai detti,piu spesso taciuti con le parole,ma concordato col solo sguardo e col cuore.
Ma poi quando li avro realizzati quei programmi,dopo,cosa dovro fare?E i piccoli doni che mi sono rimasti fra le mani-come quell anello per il suo compleanno,pachetto già chiuso,biglietto già scritto(vola liberaal di là dei compleanni)-come glielo potro mandare?Mi manca la molla della vita,mi manca il suo alito e il suono della sua voce,il velluto dei suoi occhi,la dolcezza delle sue mani.
Mi lacera la mancanza della quotidinaità:Nessun luogo è lontano-dice lo scrittore Richard bach.Si,è cosi.Pero si sta male.
....
So che sto vivendo un altra vita-provvisoria-n po artificiale,priva di amore-sempre in attesa del ricongiungimento,del persempre sul compagno del suo destino(il più meraviglioso di tutti secondo lei)...

Se solo fossimo stati cani,anziche esseri umani,forse avremo avuto un destino migliore,più libero dal dolore.
Qualche stofinata di muso,qualche ricambiato amore,qualche breve annusata,e tanta felicita nel cuore.